L'Intelligenza Artificiale è sicuramente uno dei temi più in voga dell'ultimo periodo. Si è discusso molto sull'opportunità del suo utilizzo, dei suoi vantaggi e, all'esatto opposto, dei pericoli legati all'AI.
Per quanto riguarda la ricerca accademica, la principale fonte di preoccupazione dell'uso dell'Intelligenza Artificiale insiste soprattutto sull'etica della ricerca. L'etica, infatti, definisce alcuni parametri che hanno l'obiettivo di garantire l'integrità della ricerca, tra i quali figura senz'altro l'uso corretto delle fonti e le modalità di implementazione delle stesse.
Nonostante le perplessità, l'Intelligenza Artificiale ha comunque alcuni lati positivi o vantaggi che possono ben esplicitarsi anche nella ricerca accademica, a patto di non alterarne l'equilibrio e rispettare le condizioni di cui sopra. Infatti, le nuove tecnologie basate sull'AI possono costituire un valido aiuto nel processo di raccolta e di confronto di dati e informazioni, tenendo conto che il tempo e l'impegno sono sicuramente due fattori importanti quando si lavora a un progetto di ricerca accademica.
Non solo: l'Intelligenza Artificiale può migliorare l'efficienza, stimolare il pensiero critico e migliorare la qualità del proprio lavoro.
In questo articolo vedremo, quindi, come usare AI per articoli di ricerca accademica, evidenziando le cose da evitare e l'uso di alcuni strumenti che, se correttamente impiegati, possono comunque portare ad un risparmio di tempo, oltre che a un miglioramento del proprio lavoro.
Genei
Per scrivere un articolo di ricerca accademica grazie all'utilizzo di strumenti AI è necessario prendere in considerazione alcuni fattori che, altrimenti, potrebbero andar contro a quell'etica della ricerca di cui abbiamo parlato ad inizio articolo.
In particolare, è necessario evitare:
L'utilizzo esclusivo di strumenti di Intelligenza Artificiale: per quanto siano certamente un valido supporto, non devono sostituire il lavoro condotto dalla persona
Il mero copia-incolla dei contenuti generati dall'AI: vietato il plagio, perché violerebbe l'etica della ricerca
All'opposto, l'uso accorto dell'Intelligenza Artificiale ha comunque dei vantaggi:
Permette, infatti, di individuare rapidamente informazioni pertinenti nei documenti accademici che si stanno analizzando
Controllare errori grammaticali od ortografici, affinando il proprio stile di scrittura con alcuni validi consigli
Analizzare e confrontare meglio i documenti con l'aiuto di note pertinenti
Parlando, quindi, di benefici, alcuni strumenti basati sull'Intelligenza Artificiale possono indubbiamente migliorare la qualità del proprio lavoro.
È opportuno citare Genei, uno strumento di ricerca che permette di leggere, annotare e prendere appunti. In particolare, consente di organizzare meglio il flusso di lavoro, creando cartelle, archiviando documenti e generare citazioni.
Per creare un progetto, è sufficiente inserire il proprio indirizzo di posta elettronica e, una volta giunti nella dashboard della piattaforma, fare clic su "Nuovo progetto" posto nell'angolo in basso a sinistra.
Per creare cartelle, invece, bisogna premere dapprima il pulsante più (+) posto a lato del progetto e accedere alle cartelle. Qui è possibile caricare documenti in una cartella.
Un'altra peculiarità di Genei è la possibilità di trascinare il PDF di un documento che si sta analizzando e sfruttare l'icona di ricerca posta nell'angolo in alto a sinistra della piattaforma per porre una domanda legata in qualche modo al materiale appena pubblicato. In pochi istanti, Genei fornirà estratti della pubblicazione, con informazioni pertinenti alla domanda appena posta.
Molto interessante è anche la funzionalità di blocco note: sfruttando le opzioni di AI incluse nella piattaforma e basate su GPT3, è possibile evidenziare un determinato passaggio di testo nel blocco note, potendo scegliere di "espandere", "riformulare" o "riassumere" la sezione.
Elicit
Un altro strumento da tenere in considerazione è Elicit, una piattaforma di assistenza alla ricerca basata sull'Intelligenza Artificiale che ambisce a raccogliere informazioni da una vasta quantità di fonti e ad automatizzare i flussi di lavoro di ricerca.
Il suo funzionamento è paragonabile a un motore di ricerca: la piattaforma, infatti, può trovare documenti pertinenti partendo da una parola chiave e riassumere i punti salienti o le informazioni principali di un documento specifico.
Si può scaricare come app per computer oppure utilizzarlo direttamente da un qualsiasi browser per navigare su Internet (ad esempio, Google Chrome, Mozilla Firefox, Microsoft Edge, Apple Safari), collegandosi sul sito ufficiale.
A sinistra della schermata è possibile visualizzare un riepilogo delle informazioni più importanti, mentre al centro si trovano il titolo dell'articolo e il suo autore; a destra, infine, è riportato il sommario relativo al documento in questione, che fornisce una sintesi del documento con citazioni nel testo.
Per usare Elicit è necessario iscriversi alla piattaforma: è possibile utilizzare un indirizzo di posta elettronica, oppure accedere con il proprio account Google.
Una volta eseguito l'accesso, è necessario fare una domanda mediante l'apposita barra posta al centro: il sistema troverà il materiale corrispondente, fermo restando che imprecisioni sono comunque da mettere in conto.
Un altro vantaggio di Elicit è la gestione dei documenti: l'utente, infatti, ha la possibilità di classificare il materiale, creare librerie personalizzate, salvare le ricerche e ottenere avvisi.
Scite
Un altro valido supporto per sviluppare articoli di ricerca accademica utilizzando l'Intelligenza Artificiale prevede l'impiego di un sistema denominato Smart Citations, alla base della piattaforma Scite. Questo strumento permette di vedere il modo in cui le pubblicazioni scientifiche si citano a vicenda.
Scite, infatti, sfrutta un modello di deep learning per evidenziare quante volte è stata citata una pubblicazione scientifica da altre pubblicazioni e come è stata citata, riportando il testo in cui è avvenuta la citazione.
Inoltre, offre prove a sostegno o in contrasto delle affermazioni citate nella pubblicazione di interesse.
Quando viene posta una domanda, Scite fornisce risposte partendo da un elenco di documenti che vengono citati nella risposta.
I tool integrati in Scite consentono di cercare direttamente all'interno dei frammenti di testo per trovare citazioni pertinenti e filtrare le citazioni in base ad alcuni parametri.
Semantic Scholar
La scrittura di articoli di ricerca accademica può essere agevolata grazie all'utilizzo di strumenti di ricerca basati sull'Intelligenza Artificiale. È il caso, ad esempio, di Semantic Scholar, che fa leva su algoritmi AI per estrarre informazioni pertinenti o comunque di interesse dagli articoli di ricerca.
ChatPDF
ChatPDF agevola la lettura e l'analisi di articoli di riviste. È sufficiente caricare il PDF del documento in questione e porre delle domande: la piattaforma offrirà agli utenti un breve riassunto ed esempi di domande che potrebbero essere fatte partendo dal documento in questione.
I dati sono mantenuti riservati in un archivio cloud sicuro e possono essere cancellati in qualsiasi momento.
Grammarly
Grammarly è molto utile per scrivere un saggio. Il suo scopo è controllare eventuali errori ortografici e grammaticali, correggendoli. Inoltre, fornisce suggerimenti in base agli obiettivi di scrittura prefissati e funge anche da controllore di plagio, garantendo perciò l'originalità dei contenuti.